Un'altra bottarella alla Giustizia
Lo Stato dovrebbe garantire, proteggere, e altro, tra le altre cose, anche il bene supremo in assoluto: la vita. Di ognuno, ovvio. Senza distinzioni di appartenenza a classi sociali, ceto, sesso, ecc.
e sopratutto a "condizione economica e 'di potere(vari)' ": dobbiamo aggiungere e sottolineare, visto in cosa viviamo: uno Stato di subdola ipocrisia...!
Stefano Cucchi è morto. E' morto nelle mani dello Stato. Su questo nessuno può obiettare, è un dato inconfutabile!
Arriviamo alla sentenza della Giustizia dello Stato italiano: assolve tutti.
Questo "tutti" è la falla dove si insinua il cavallo di Troia del "sistema italico"(che comprende non solo "Giustizia" ma un grande insieme di 'sotto sistemi' del grande "sistema italico"). Ma non ci perdiamo in divagazioni disperdenti...e rimaniamo sul singolo caso.
Il detenuto Stefano Cucchi sarebbe morto per cause mediche dipendenti da lui, dal suo stile di vite pre-arresto, e non per colpa di uomini dello Stato, che l'avevano "tra le loro mani" negli ultimi giorni di vita di Stefano.
Le cause della morte, per lo Stato italiano sono: "una grave alterazione dei processi metabolici, causata da un'insufficiente alimentazione e idratazione già iniziata prima dell'arresto, alla quale devono aggiungersi le numerose patologie da cui era affetto (epilessia, tossicodipendenza e riferito morbo celiaco), lo stress dovuto ai dolori causati dalle lesioni lombo-sacrali, che ne avevano determinato il ricovero presso la struttura protetta dell'Ospedale Sandro Pertini, lo stato detentivo e un 'quasi' digiuno di protesta, elementi questi ultimi che hanno contribuito ad aggravare lo stato di deperimento organico in cui il paziente già si trovava a causa della grave denutrizione".
Caso Cucchi, Giudici: omissioni colpose da parte dei medici, ma sarebbe morto comunque
Può essere. Può essere che Stefano sarebbe morto comunque, magari un po' più in là nel tempo. Come può essere che non sarebbe morto morto a breve, che si salvasse e risanasse, riprendendosi la sua vita. Chissà. Chi può mai saperlo ormai?
Di certo, Stefano si era messo da solo in un situazione che certamente porta alla morte anticipata. Sono migliaia i giovani che muoiono per "scelta loro", a causa della tossicodipendenza e di tutta una serie di altre patologie derivanti da questa.
Non a caso, per questi soggetti, che, ricordiamolo: non sono pienamente in grado di "intendere e volere" (essendo vittime di alterazioni fisiche e sopratutto psichiche), lo Stato li "prende sotto la sua protezione" e li custodisce, li salva; anche con "la forza", costringendoli a "ricoveri" in comunità di recupero, o in strutture sanitarie se sono in pericolo di vita, ecc.
Nel caso di Stefano (ma come per moltissimi altri, anche meno famosi o sconosciuti) lo Stato lo ha preso "in consegna" nella sua sua parte "giudiziaria", dalla quale poi, per l'evidente stato di salute al limite della sopravvivenza, l'ha mandato alla parte "sanitaria", e il povero Stefano è morto. Lo Stato non lo ha protetto, né salvato. Anzi, forse se lo Stato non lo prendeva sotto le sue "materne cure" oggi Stefano sarebbe vivo.
Giustizia
Ora, come sempre accade in Italia: dopo il danno si cercano 'le responsabilità', ci sono i processi per "stabilire un o i colpevoli della morte del soggetto".
E in questi processi, come da norma, non viene condannato nessuno.
Esce un altro soggetto in causa, non imputato non giudicato non condannato, certamente colpevole stavolta: lo stato dello Stato italiano. Uno stato(di fatto) dello Stato(istituzione) che stupra la Giustizia, la tiene prostituita alle bassezze insulse, odiose, maiali e bigotte, nascosta bene dietro veli di ipocrisia di gente "onorevole", con apparenze di gente per bene, di gente di potere.
Una Giustizia gestita così, come lo è quella italiana (da sempre), non può mai essere rispettata, onorata, dal popolo "plebeo".
Ed è per questo, che "è normale", poi, che l'illegalità, la sopraffazione, il 'fottere' a tutti i livelli, non solo si diffonda, ma si espande come una piaga, come l'AIDS, come le malattie più sporche e squallide legate agli sfoghi di istinti sessuali animali profondi. Che l'illegalità e l'immoralità siano percepite come "è normale", come "ma sì, tanto...lo fan tutti"!
Lo Stato siamo Noi
La Signora Giustizia è Signora. Non è lei "sporca", è fatta (quasi) bene, se solo fosse rispettata (anche così come è) e non aggirata, abusata, schiavizzata a vizi di ipocriti, per salvare la reputazione, le apparenze e la libertà personale, evitando le giuste condanne; come Giustizia prescrive!
Sono i "custodi", i rappresentanti, i giudici e il popolo tutto che fanno di una qualsiasi cosa anche nobilissima la più squallida creatura. (in barba ai creatori Onorevoli)
La Giustizia ha un buco, enorme buco in sé, che lascia passare di tutto, compreso virus malefici; che la faranno morire precocemente! Oltre che vivere male. (un po' come vive gli ultimi suoi anni un tossicodipendente; sempre che non venga salvato)
La Giustizia è gestita da uomini, e donne. E non solo dagli "specializzati nel settore" ma da tutti in generale. Da "cittadini comuni" che fanno gli avvocati (milioni e milioni in Italia; il Paese con più alto numero di avvocati, ...); che fanno periti tecnici, consulenti, ecc. Ma anche, non ultima, la Giustizia è fatta anche dall'opinione pubblica; c'è la Giustizia fuori dalle aule dei tribunali, quella gestita nelle piccole vicende private da ognuno di noi, la quale dovrebbe attenersi, ispirarsi, alla "sorella maggiore: quella Istituzionale" (e vediamo, appunto, i bei esempi che dà!)
I social
Ora, per finire, arriviamo ai giorni nostri (dicevamo che da sempre la Giustizia è stata abusata)
Cosa cambia oggi rispetto a ieri? Noi, il popolo...insieme alla evoluzione tecnologica.
Oggi, infatti, tutti (oddio, altra ingiustizia si aggiunge adesso qui: "quasi tutti" è. Infatti, uno dei "diritti di base", nato da poso, ovvero: internet, non lo hanno "tutti"...) abbiamo informazioni in tempo reale. Questa cosa, che dovrebbe essere positiva, in realtà si rivelerà un boomerang sempre più grosso contro la civile convivenza: in futuro, sempre meno giusta e sempre più piena di sciacalli.
Fino a "ieri" infatti, le ingiustizie rimanevano isolate alla conoscenza ristretta di poche interessate. Oggi, invece, tutti sappiamo tutto di tutti. Compreso fatti di malagiustizia!
Questa cosa, la conoscenza dei fatti reali, molto distanti dai fatti ideali, rendono solo i cittadini più sfiduciati verso le istituzioni, lo Stato. E non solo. "Legittima" tutti a comportarsi di conseguenza, a imitare. E, se aggiungiamo il fattore che: la natura umana tende a sopraffare il prossimo, possiamo immaginare che futuro avremo. Lo Stato, che dovrebbe fare da guida giusta e sana, fa invece da Giuda. Tradisce tutto e tutti, a cominciare da sé stesso!
PS "largo": questa cosa, questa "piaga", rientra nel macro problema Costituzione, nelle "basi legislative"! Le leggi bisognerebbe sanarle alla base, infatti! Occhio alle nuove modifiche legislative (sempre più permissive verso i criminali e truffatori e approfittatori vari) e sopratutto alla madre di tutte le leggi: la Costituzione! E alla riforma che vorrebbe applicare Renzi; con il nostro consenso, tra l'altro!!!
e sopratutto a "condizione economica e 'di potere(vari)' ": dobbiamo aggiungere e sottolineare, visto in cosa viviamo: uno Stato di subdola ipocrisia...!
Stefano Cucchi è morto. E' morto nelle mani dello Stato. Su questo nessuno può obiettare, è un dato inconfutabile!
Arriviamo alla sentenza della Giustizia dello Stato italiano: assolve tutti.
Questo "tutti" è la falla dove si insinua il cavallo di Troia del "sistema italico"(che comprende non solo "Giustizia" ma un grande insieme di 'sotto sistemi' del grande "sistema italico"). Ma non ci perdiamo in divagazioni disperdenti...e rimaniamo sul singolo caso.
Il detenuto Stefano Cucchi sarebbe morto per cause mediche dipendenti da lui, dal suo stile di vite pre-arresto, e non per colpa di uomini dello Stato, che l'avevano "tra le loro mani" negli ultimi giorni di vita di Stefano.
Le cause della morte, per lo Stato italiano sono: "una grave alterazione dei processi metabolici, causata da un'insufficiente alimentazione e idratazione già iniziata prima dell'arresto, alla quale devono aggiungersi le numerose patologie da cui era affetto (epilessia, tossicodipendenza e riferito morbo celiaco), lo stress dovuto ai dolori causati dalle lesioni lombo-sacrali, che ne avevano determinato il ricovero presso la struttura protetta dell'Ospedale Sandro Pertini, lo stato detentivo e un 'quasi' digiuno di protesta, elementi questi ultimi che hanno contribuito ad aggravare lo stato di deperimento organico in cui il paziente già si trovava a causa della grave denutrizione".
Caso Cucchi, Giudici: omissioni colpose da parte dei medici, ma sarebbe morto comunque
Può essere. Può essere che Stefano sarebbe morto comunque, magari un po' più in là nel tempo. Come può essere che non sarebbe morto morto a breve, che si salvasse e risanasse, riprendendosi la sua vita. Chissà. Chi può mai saperlo ormai?
Di certo, Stefano si era messo da solo in un situazione che certamente porta alla morte anticipata. Sono migliaia i giovani che muoiono per "scelta loro", a causa della tossicodipendenza e di tutta una serie di altre patologie derivanti da questa.
Non a caso, per questi soggetti, che, ricordiamolo: non sono pienamente in grado di "intendere e volere" (essendo vittime di alterazioni fisiche e sopratutto psichiche), lo Stato li "prende sotto la sua protezione" e li custodisce, li salva; anche con "la forza", costringendoli a "ricoveri" in comunità di recupero, o in strutture sanitarie se sono in pericolo di vita, ecc.
Nel caso di Stefano (ma come per moltissimi altri, anche meno famosi o sconosciuti) lo Stato lo ha preso "in consegna" nella sua sua parte "giudiziaria", dalla quale poi, per l'evidente stato di salute al limite della sopravvivenza, l'ha mandato alla parte "sanitaria", e il povero Stefano è morto. Lo Stato non lo ha protetto, né salvato. Anzi, forse se lo Stato non lo prendeva sotto le sue "materne cure" oggi Stefano sarebbe vivo.
Giustizia
Ora, come sempre accade in Italia: dopo il danno si cercano 'le responsabilità', ci sono i processi per "stabilire un o i colpevoli della morte del soggetto".
E in questi processi, come da norma, non viene condannato nessuno.
Esce un altro soggetto in causa, non imputato non giudicato non condannato, certamente colpevole stavolta: lo stato dello Stato italiano. Uno stato(di fatto) dello Stato(istituzione) che stupra la Giustizia, la tiene prostituita alle bassezze insulse, odiose, maiali e bigotte, nascosta bene dietro veli di ipocrisia di gente "onorevole", con apparenze di gente per bene, di gente di potere.
Una Giustizia gestita così, come lo è quella italiana (da sempre), non può mai essere rispettata, onorata, dal popolo "plebeo".
Ed è per questo, che "è normale", poi, che l'illegalità, la sopraffazione, il 'fottere' a tutti i livelli, non solo si diffonda, ma si espande come una piaga, come l'AIDS, come le malattie più sporche e squallide legate agli sfoghi di istinti sessuali animali profondi. Che l'illegalità e l'immoralità siano percepite come "è normale", come "ma sì, tanto...lo fan tutti"!
Lo Stato siamo Noi
La Signora Giustizia è Signora. Non è lei "sporca", è fatta (quasi) bene, se solo fosse rispettata (anche così come è) e non aggirata, abusata, schiavizzata a vizi di ipocriti, per salvare la reputazione, le apparenze e la libertà personale, evitando le giuste condanne; come Giustizia prescrive!
Sono i "custodi", i rappresentanti, i giudici e il popolo tutto che fanno di una qualsiasi cosa anche nobilissima la più squallida creatura. (in barba ai creatori Onorevoli)
La Giustizia ha un buco, enorme buco in sé, che lascia passare di tutto, compreso virus malefici; che la faranno morire precocemente! Oltre che vivere male. (un po' come vive gli ultimi suoi anni un tossicodipendente; sempre che non venga salvato)
La Giustizia è gestita da uomini, e donne. E non solo dagli "specializzati nel settore" ma da tutti in generale. Da "cittadini comuni" che fanno gli avvocati (milioni e milioni in Italia; il Paese con più alto numero di avvocati, ...); che fanno periti tecnici, consulenti, ecc. Ma anche, non ultima, la Giustizia è fatta anche dall'opinione pubblica; c'è la Giustizia fuori dalle aule dei tribunali, quella gestita nelle piccole vicende private da ognuno di noi, la quale dovrebbe attenersi, ispirarsi, alla "sorella maggiore: quella Istituzionale" (e vediamo, appunto, i bei esempi che dà!)
I social
Ora, per finire, arriviamo ai giorni nostri (dicevamo che da sempre la Giustizia è stata abusata)
Cosa cambia oggi rispetto a ieri? Noi, il popolo...insieme alla evoluzione tecnologica.
Oggi, infatti, tutti (oddio, altra ingiustizia si aggiunge adesso qui: "quasi tutti" è. Infatti, uno dei "diritti di base", nato da poso, ovvero: internet, non lo hanno "tutti"...) abbiamo informazioni in tempo reale. Questa cosa, che dovrebbe essere positiva, in realtà si rivelerà un boomerang sempre più grosso contro la civile convivenza: in futuro, sempre meno giusta e sempre più piena di sciacalli.
Fino a "ieri" infatti, le ingiustizie rimanevano isolate alla conoscenza ristretta di poche interessate. Oggi, invece, tutti sappiamo tutto di tutti. Compreso fatti di malagiustizia!
Questa cosa, la conoscenza dei fatti reali, molto distanti dai fatti ideali, rendono solo i cittadini più sfiduciati verso le istituzioni, lo Stato. E non solo. "Legittima" tutti a comportarsi di conseguenza, a imitare. E, se aggiungiamo il fattore che: la natura umana tende a sopraffare il prossimo, possiamo immaginare che futuro avremo. Lo Stato, che dovrebbe fare da guida giusta e sana, fa invece da Giuda. Tradisce tutto e tutti, a cominciare da sé stesso!
Per lo Stato ad uccidermi io sono Stato |
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