Rubinetto migranti

Le tragiche situazione imposte ai "migranti in frontiere" sono come quelle dell'acqua in un rubinetto.
Ed è il rubinetto il centro del problema; quello visibile ai più, almeno. Questo, filtra, riducendo di molto ma non fermando del tutto, il flusso di "nuova acqua in altra vasca".


Sono condizioni disumane quelle fatte vivere a chi cerca di superare le frontiere. Ma "un male necessario".
Perché, diversamente, sarebbe come aprire del tutto il rubinetto, facendo così passare, se non tutta, grandissima parte di acqua(le persone) da un recipiente(Paese di origine) all'altro(Paese Europeo).

In questo, ribadiamo: tragico modo, si limita il "travaso". L'acqua (le persone) continueranno sempre e comunque a passare, a trasferirsi, a travasarsi. Ma lo faranno con "un flusso minore".
Diciamolo così: ogni goccia che passa dal rubinetto(le frontiere) ne fa passare altre 2, che a loro volta ne faranno passare altre 4...e così via, in modo esponenzialmente crescente. In questo modo, oltre che svuotare il recipiente "povero", causerebbe l'inevitabile trabocco del recipiente "ricco"(se ricchezza si può chiamare questo, il modo, o "il mondo" in cui ci fanno vivere; con regole ormai palesemente non sostenibili ma, al contrario, "auto distruttive", "suicide").

la pompa che preleva gocce umane per iniettarle nella vasca colma occidente
la pompa che preleva gocce umane per iniettarle nella vasca colma occidente



Sì, lo sappiamo: tutto questo è crudele! E questo non è certo un "giustificare o sostenere (così com'è) questi metodi imposti su, non scordiamo mai, persone, umani, esseri civili".
D'altro canto, però, non riuscendo, o non volendo, o non sapendo risolvere i problemi a monte, qualcosa qualcosa si deve pur fare.
Perché, queste migrazioni di massa, con "sovraffollamento di alcuni Paesi e 'svuotamento' di altri Paesi", sono delle sconfitte della civiltà.
Il problema che evidenziano, e che è alla base, è la dimostrazione del fallimento totale delle società in cui pochi uomini ai comandi ci costringono a vivere, tutti. Vedi: il capitalismo, la finanza corrotta e malata, il "dio denaro" e quant'altro.
In poche parole: un popolo dovrebbe dover vivere dove è nato, nella sua patria, e non essere "costretto" a "invadere" altre terre, emigrare.

Allora, tutti noi, dovremmo farci poche e semplici domande: perché queste persone (come noi: esseri umani) devono scappare dalla propria casa natia?
Le risposte sono molteplici:
Per guerre; e qui nessuno dovrebbe negare una possibilità, semplicemente, di vita in pace a casa loro; a nessuno.
Per la ricerca di un maggior benessere economico: e qui ci sarebbe molto da dire. Non da giustificare.
Comunque, sia nella prima che nella seconda ipotesi, tutto dipende, oltre che dall'uomo (sempre, naturalmente), dalla sudditanza dell'uomo al "dio denaro".
E, attenzione adesso! Questo problema non è da imputare solo ai potenti, ai governati, agli "uomini di potere"(multinazionali, banche, grossa imprenditoria, ecc) ma a tutti noi, "semplici cittadini". In quanto, noi, seppur "piccoli" ma siamo moltissimi. Milioni di "denti" di ingranaggi mastodontici, che, tuttavia, funzionano solo attraverso tutti i piccoli pezzi, noi, che li compongono.
Se, utopia, fossimo noi in grado di "rompere" questi ingranaggi, allora tutti, dicasi tutti: sia noi nati nella parte "avvantaggiata" del mondo che tutti quelli nati in altre parti, vivremmo meglio.

Attenzione poi: questi ingranaggi non sono solo responsabili delle crisi in parti svantaggiate del pianeta terra, ma, anche delle crisi che affliggono tutti noi, della parte "avvantaggiata", quella che vive sotto il "progresso": ma solo del denaro, della predazione di uomini su uomini.

Quindi, se dovessimo fare qualcosa per porre rimedio a tutto questo, lo faremmo anche per noi e non solo per "puro spirito" altruistico. ...Aggiungo una banalità: perché "tutti siamo collegati, tutto è collegato". Sperare di vivere bene senza guardare e "aggiustare" il giardino del vicino che sta seccando...è solo pura follia. Un miraggio...che ci lascerà morire di sete tutti.

Sì. lo so: adesso dovrei dare qualche ricetta per cominciare a rompere questi meccanismi diabolici. Ma sapete anche voi che... Come dire? Primo: siamo in "48" ad avere adesso questo pensiero, questa veduta del fenomeno; mentre magari "cosa ha mangiato oggi un VIPsy" lo sa mezzo mondo. Perché la gente condivide quello e non queste cose. Due: dopo il punto uno è inutile qualsiasi altra cosa, continuare.
(Dimostrazione sarà la non condivisione di questo pezzo) ...E allora, che vogliamo? Cosa pretendiamo, cosa ci lamentiamo a fare?

Se voi alimentate il solito sistema, i soliti VIPsy, allora non avete mai minimamente pensato che: "siete voi stessi, in prima persona, causa attiva del problema"? Uhm, vero: forse no! Non lo avete mai visto, così.
E so anche che qui ho scritto poco, do poco. Ma sarebbe anche molto, visto, sempre, le interazioni sociali (social). In altre parole: che senso ha, parlar-Si da soli? (come faccio io, come chissà in quanti altri giusti, quando scrivo articoli pubblici)



Cosa accade di buono ad oggi nel mondo su questo problema?
C'è chi, cittadino, si adopera sul posto di frontiere per aiutare le persone (esseri umani) nei modi in cui può, che crede giusti, o "semplicemente" facendo ciò che ogni essere umano, di fronte ad altri esseri umani in pericolo di vita, farebbe.
E poi ci sono altre persone che...da posti lontani, in rete, aiuta chi, tra questi benemeriti volontari, sia nei guai giudiziari per aver violato le leggi aiutando questi clandestini. Tutto bene, per carità. Ma, sarebbe meglio che: chi è sul campo continui a fare ciò che l'animo umano gli detta di fare, ma chi firma petizioni...ecc, essendo distante e libero, dovrebbe interessarsi delle politiche complessive che regolano tutto questo, che determino queste tragedie. E firmare petizioni affinché alcune leggi cambino.
Certamente il tutto è una questione troppo complessa, complicata e intrecciata ad una miriade di altre problematiche. Si dovrebbe stravolgere tutto. Tutto il sistema, malato (perché è malato! Dimostrazione è questo fatto dei migranti, che è solo una parte di altre parti malate del sistema in cui tutti viviamo). Dovremmo cambiare anche noi, le nostre "certezze", almeno quello che ne rimane; per chi ne rimangono ancora! Dovremmo cambiare tutto il modo in cui vediamo grandissima parte delle cose intorno a noi. Cambiare politici e politica, Media, valori, e ... un universo altro ancora.

Notizie correlate ai migranti tra ieri 14/01/2017 e oggi. Di natura diversa, 4 sviluppi, 1 unica origine.
Naufragio gommone, recuperati 6 cadaveri



scontro migranti-polizia a Firenze

Se ci fosse la consapevolezza collettiva, reale, si creerebbero "pressioni dal basso" (così dette) e, "dall'alto" comincerebbero a fare qualcosa, sarebbero "spinti" a farlo. A quel punto poi si comincerebbe a suggerire anche delle soluzioni plausibili, con le quali iniziare a cambiare. Ma farle ora come ora sarebbe solo del tutto inutile, se non, addirittura, controproducente.

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